Il piano di rinascita urbana e il maxi-bonus fiscale del 90% per il recupero delle facciate degli edifici sono le due principali novità della manovra economica 2020.
Nel Ddl Bilancio c’è anche la conferma dei bonus per le ristrutturazioni e l’eco-bonus oltre a un anno in più per il bonus mobili.
Ecco le principali novità dell’ultima bozza del disegno di legge:
Confermato il piano di rinascita urbana annunciato dal Mit Un piano da 853 milioni per ridurre il disagio abitativo con particolare riferimento alle periferie.
La bozza del Disegno di legge bilancio prevede il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare. Ai fondi di questo nuovo «piano casa» si accederà attraverso un bando pubblico del ministero delle Infrastrutture e la valutazione dei progetti da parte di una commissione composta da esperti dalla elevata professionalità. I criteri per la valutazione delle proposte saranno definiti da un decreto attuativo .
Tale decreto garantirà punteggi aggiuntivi alle proposte avanzate dai Comuni capaci di estendere i progetti di riqualificazione alle aree private e di coinvolgere nel finanziamento anche contributi regionali e capitali privati.
Le proposte, corredate dal relativo cronoprogramma di attuazione, potranno essere inviate al ministero delle Infrastrutture da regioni, città metropolitane, comuni capoluoghi di provincia, la città di Aosta e i comuni con più di 60mila abitanti. Per ciascuna regione sarà assicurato almeno un finanziamento.
A valutare le proposte sarà un’ alta commissione nominata «con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore» della Manovra. I Comuni che vorranno (e ne hanno la disponibilità finanziaria) potranno escludere questi progetti dall’obbligo di versare il contributo di costruzione.
Il fondo di 853,81 milioni è così ripartito:
- 12,18 milioni per l’anno 2020,
- 27,25 milioni nel 2021,
- 74,07 milioni nel 2022,
- 93,87 milioni nel 2023,
- 94,42 milioni nel 2024,
- 95,04 milioni nel 2025,
- 93,29 milioni nel 2026,
- 47,15 milioni nel 2027,
- 48,36 milioni nel 2028,
- 53,04 milioni nel 2029,
- 54,60 milioni nel 2030,
- 54,64 milioni negli anni 2031 e 2032
- 51,28 nel 2033
Bonus fiscali: ok ristrutturazioni e mobili.
Novità: 90% per le facciate La bozza della legge di Bilancio conferma anche per l’anno prossimo il bonus per le ristrutturazioni e l’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica. La novità è il bonus-facciate. Per le spese documentate, sostenute nel 2020, relative agli interventi edilizi, inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici, la detrazione dall’imposta è incrementata al 90% Senza limiti di spesa. Confermato anche il bonus mobili.
Alla metropolitana di Torino 828 milioni
Per la realizzazione della linea 2 della metropolitana di Torino è autorizzata la spesa di 50 milioni per l’anno 2020, 80 milioni per l’anno 2021, 150 milioni di euro per l’anno 2022, 200 milioni per l’anno 2023, 124 milioni per l’anno 2024 e 28 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2032, per un totale di 828 milioni.
Investimenti sostenibili degli enti locali
Istituito un Fondo per gli Enti territoriali con una dotazione di 735 milioni per il 2020, di 1.078 milioni per il 2021, di 1.670 milioni per il 2022 e di 2.300 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2032.
Il Fondo tiene conto delle coperture Imu/Tasi, edilizia sanitaria e sblocco degli avanzi delle Regioni. Si legge nella bozza di 93 articoli del Ddl bilancio, che contiene anche risorse per i piccoli comuni, fondi per le grandi opere e per accelerare investimenti progettazione.
Il pacchetto «è destinato al rilancio degli investimenti territoriali per lo sviluppo sostenibile e infrastrutturale, in particolare, spesa dell’edilizia pubblica,inclusa manutenzione e sicurezza, asili nido e altre infrastrutture sociali, manutenzione della rete viaria, del dissesto idrogeologico, della prevenzione rischio sismico e valorizzazione dei beni culturali e ambientali», si legge nella bozza della Manovra.
Revoca fondi Sblocca-Italia: arriva un’altra proroga
Arriva ancora una proroga per i termini di appaltabilità e cantierabilità delle grandi opere finanziate con il decreto legge Sblocca Italia del 2014.
La bozza della Manovra dispone infatti che “previa motivata istanza presentata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti da parte delle stazioni appaltanti” il ministero delle Finanze può estendere allungare le scadenze previste ormai cinque anni fa di ulteriori due anni a partire dalla data di entrata in vigore della legge di Bilancio, a patto che le stazioni appaltanti alleghino alla richiesta “il cronoprogramma aggiornato delle fasi attuative dell’intervento”. Tra le grandi opere finanziate dal decreto del 2014 figurano il passante ferroviario di Torino, l’autostrada Trieste-Venezia, la tratta Colosseo-Piazza-Venezia della linea C della metropolitana di Roma, gli aeroporti di Firenze e Salerno, il terzo valico ferroviario Milano-Genova, il Quadrilatero Umbria-Marche oltre a diversi lotti della Salerno-Reggio Calabria.
Due miliardi in più per l’edilizia sanitaria
Il Ddl di Bilancio in bozza conferma i due miliardi di aumento per il programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico, che cresce così da 28 miliardi a quota 30 miliardi. Per la sottoscrizione di accordi di programma con le Regioni e l’assegnazione di risorse agli altri enti del settore sanitario interessati, resta fermo il limite annualmente definito in base alle effettive disponibilità di bilancio. L’incremento di due miliardi, si legge infine nel testo, «è destinato prioritariamente alle regioni che abbiano esaurito, con la sottoscrizione di accordi, la propria disponibilità
Autostrade, stretta sulla deducibilità degli ammortamenti
C’è anche la stretta sulla deducibilità degli ammortamenti finanziari dei concessionari nel Ddl bilancio. La norma dispone che «per le imprese concessionarie di costruzione e gestione di autostrade e trafori la quota di ammortamento finanziario deducibile non può, in ogni caso, essere superiore all’1 per cento del costo dei beni». Il riferimento qui è ai «beni gratuitamente devolvibili», cioè quei beni, materiali e immateriali, che il concessionario deve restituire al concedente al termine della concessione. In deroga alle norme che impongono di applicare le novità tributarie all’anno fiscale «successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni» la disposizione si applicherà «a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019».
Nasce fondo per investimenti in isole minori
Arriva il fondo per gli investimenti nelle isole minori. La bozza di legge di bilancio, che istituisce presso la presidenza del Consiglio un fondo con una dotazione di 14,5 milioni di euro per il 2020, di 14 milioni di euro per il 2021 e di 13 milioni di euro per il 2022. Il fondo è destinato a “finanziare progetti di sviluppo infrastrutturale o di riqualificazione del territorio di comuni” delle isole minori. La norma stabilisce che con decreto del presidente del Consiglio, su proposta del ministro per gli Affari regionali, previo parere della conferenza unificata, sono stabiliti i criteri e le modalità di erogazione delle risorse. Il fondo è ripartito tra i comuni destinatari con decreto del ministro per gli Affari regionali, di concerto con il ministro dell’Economia, previo parere favorevole della conferenza unificata.
Contributo Tasi
Un contributo di 110 milioni all’anno per il triennio 2020-22 a titolo di ristoro del gettito non più acquisibile dai comuni a seguito dell’introduzione della Tasi. Lo prevede la bozza del Ddl bilancio. La quota da ripartire è attribuita ai comuni interessati secondo gli importi indicati per ciascun ente nell’allegato A al decreto del Ministero dell’interno di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze 14 marzo 2019, “Riparto a favore dei comuni del contributo compensativo, pari complessivamente a 110 milioni, per l’anno 2019”.