La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto il leasing abitativo, formula di acquisto per la prima casa.
I costi e la durata sono simili a quelli del mutuo, con una rata mensile più piccola, compensata però dalla maxi rata finale.
Requisiti per ottenere i vantaggi fiscali previsti?
Essere under 35, con un reddito al di sotto dei 55 mila euro. Grazie a questa riforma, circa 200 mila under 35 fruirebbero al 100% delle agevolazioni fiscali.
L’istruttoria sulla solvibilità del cliente è la medesima del mutuo, si valutano sia reddito che sostenibilità della rata. Il leasing costa circa lo 0,2%-0,3% in più rispetto al mutuo, ma è un costo ampiamente ripagato dal vantaggio fiscale e permette di avere una rata mensile più bassa, dal momento che circa il 15-20% del finanziamento non viene spezzettata in canoni mensili, ma si paga con l’opzione finale di riscatto.
Ad esempio, se il richiedente ha 33 anni, un reddito annuo di 40 mila euro e vuole acquistare una prima casa del valore di 180 mila euro, pagherà una rata mensile di 566 euro e una maxi rata finale pari a 27 mila euro.
Quest’ultimo vincolo potrebbe spaventare ma è stato ipotizzato dal legislatore che, con il passare degli anni, la carriera del cliente evolva e che abbia più risorse disponibili; ad ogni modo la rata finale può essere finanziata come se fosse un prestito.
La formula del leasing abitativo è consentita solo per l’acquisto di immobili finiti e non è consentito l’acquisto diretto dal costruttore (a meno che l’immobile non possegga già i requisiti di abitabilità).
Le imposte sull’abitazione acquistata sono tutte a carico dell’utilizzatore, comprese le spese condominiali e quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria. Non sono previste formule di portabilità e di estinzione anticipata, operazioni che in caso di mutuo si possono fare gratuitamente. Fino al termine del contratto di leasing, sarà la società l’unica proprietaria dell’immobile, al contrario del mutuo che, rogito alla mano, conferisce la diretta proprietà all’acquirente.
Il leasing abitativo potrebbe esser paragonato all’affitto con riscatto, forse con maggiori tutele tese a soddisfare l’esigenza di acquisto della prima casa da parte dei giovani lavoratori.